Santa Tereza uno dei quartieri caratteristici di Rio de Janeiro

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Santa Tereza uno dei quartieri caratteristici di Rio de Janeiro

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Copacabana, Ipanema, Botafogo (per gli appassionati di calcio), sono le zone di Rio de Janeiro sicuramente più frequentate, ma anche Santa Tereza è uno dei quartieri caratteristici di Rio de Janeiro, scoperto ultimamente, da sempre più persone.

Santa Teresa, adagiata sulla collina che sovrasta il Barrio del Centro di Rio de Janeiro, un tempo era la zona della nobiltà cittadina, ai giorni nostri è il rifugio di artisti e scrittori.
Qui arrivava il Bondinho Santa Teresa, l’ultimo tram di quello che una volta era il più grande sistema tranviario del Sud America.

Il quartiere Santa Tereza è uno dei posti più belli del mondo. Panorami mozzafiato, storia, artisti, bellissimi locali e architetture sfavillanti, da non perdere assolutamente in un viaggio a Rio de Janeiro.

Il giro sul Bondinho tra strade, vicoli, e piazze come largo do Curvelo, largo do Guimarães, largo das Neves, girando tra case e bellissimi palazzi, ammirando la Chiesa e il convento di Santa Teresa, il Castello Valentin, quello della residenza consolare in Germania, il Castello Seat e molti musei era una delle escursioni più ambite, adesso il percorso del bondinho viene effettuato su ruote.  Dallo scorso agosto, però, il bondinho restaurato ha ripreso a garantire parte del percorso.

Caratteristica la Escadaria Selarón, la scala che collega i quartieri di Lapa e Santa Teresa di Rio de Janeiro. Costruita dall’artista cileno Jorge Selaron, che l’ha definita “il mio tributo al popolo brasiliano“, è lunga 125 metri ed è composta da 250 gradini, le cui alzate sono decorate con più di 2.000 piastrelle che provengono da oltre 60 paesi di tutto il mondo. Le piastrelle, inizialmente recuperate da cantieri e mucchi di rifiuti, negli ultimi anni venivano donate da visitatori provenienti da tutto il mondo.

Selaròn ha sempre considerato il suo lavoro come “incompleto” e dichiarato “Questo sogno folle e unico finirà solo il giorno della mia morte”, avvenuta nel 2013. Selaròn ha dipinto a mano oltre trecento delle oltre duemila piastrelle che compongono la scalinata, tutte con la raffigurazione di una donna africana incinta. L’artista non volle mai rivelare il significato di questo soggetto dicendo che si trattava di un problema personale del suo passato.

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