Queimada Grande, l’isola dei serpenti
21/05/2018Mondiali, senza l’Italia, tiferemo Brasile!
17/06/2018La Colombia non è solo natura, spiagge bianche, città colorate.
C’è anche la meno nota Colombia archeologica, che offre preziosi e misteriosi siti, tutti da scoprire.
Colombia: natura, archeologia e pitture rupestri: i parchi
Tra i più famosi, il Parque arqueológico de San Agustín, Patrimonio Mondiale Unesco dal 1995.
Qui sono stati riportati alla luce resti di una cultura precolombiana con più di 3000 anni di storia, che ci ha lasciato circa seicento statue monumentali con figure antropomorfe e zoomorfe di grande bellezza.
Il parco archeologico, a 3 chilometri dal centro abitato, è attraversato da numerosi sentieri che toccano il Bosco delle Fate, con 35 statue e la Fonte Cerimoniale dei Lavapiedi, la più grande opera di scultura delle culture agustiniane.
La fonte, probabilmente utilizzata per cerimonie religiose e bagni rituali, è alimentata da un labirinto di canali decorato con rappresentazioni di serpenti, lucertole, salamandre e volti e forme umane.
Da non perdere poi il Parque arqueológico de Tierradentro, Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1995, con un’antica necropoli risalente al periodo che va dal 600 al 900 d.C., con tombe sotterranee riccamente adornate.
Nella Sierra Nevada si incontra l’area archeologica della Ciudad Perdida, che conserva resti di abitazioni, scalinate intagliate nella montagna, piazze circolati, strade anticamente coperte da tegole e canali per le acque.
Resti legati alla popolazione che abitava la Ciudad Perdida si trovano anche nel Parque Nacional Natural Tayrona, una delle aree protette più importanti della Colombia.
Nel Parque Arqueológico de Facatativá, conosciuto anche con il nome di Piedras del Tunjo, si ammirano numerose pitture rupestri che potrebbero risalire addirittura a 12000 anni fa.
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