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20/05/2019Il lago Titicaca, il lago di acqua dolce più grande mondo, è stato ed ancora oggi è legato a miti e leggende.
Situato tra Perù e Bolivia, a 4000 mt., è sempre stato luogo sacro per gli Indios.
Il lago Titicaca, miti e leggende tra Perù e Bolivia
Sono varie le leggende legate al Titicaca.
Da quelle sulla sua formazione, a quelle legate al suo popolamento.
Una delle leggende più popolari è quella che racconta la presenza di un’antica città, i cui abitanti si credevano i padroni del mondo.
All’arrivo in città di due viandanti dall’aspetto sciupato e gli abiti sgualciti durante il lungo viaggio affrontato per attraversare tutta la Cordigliera, i cittadini, già poco inclini all’ospitalità, ebbero una reazione di disprezzo e li costrinsero ad andare via in malo modo.
I due viandanti, prima di ripartire, svelarono una nefanda profezia: la città sarebbe stata distrutta a breve da un cataclisma. La reazione dei cittadini fu ancora più violenta e cacciarono i due a colpi di pietre.
Ma arrivò il giorno annunciato, la terrà cominciò a tremare, si crearono profonde crepe che inghiottirono la città, cadde una pioggia di fuoco, e i fiumi inondarono quel che restava della città, ricoprendo tutta la valle e formando il lago Titicaca.
L’altra leggenda molto diffusa è legata al nome Titicaca.
Il nome, nella lingua Aymara significa Puma Grigio. Si narra che il dio Apu Qullana Awki dopo aver terminato di creare, decise di popolare l’opera della sua creazione con l’uomo, gli animali e le piante e ogni sorta di essere vivente.
Guardando soddisfatto il suo lavoro, disse: “siate felici, vi affido questo paradiso”.
La vallata che ora ospita il lago, era popolata da persone che vivevano in pace e armonia.
Avevano un unico comandamento , quello di non salire mai sulla Montagna Sacra, rifugio del dio.
Ogni paradiso che si rispetti ha una tentazione… e gli uomini salirono sulla cima della montagna.
Apu Quillana Awki per punirli inviò un branco di puma grigi che presto divorarono tutti.
Il dio Sole, cominciò a piangere per quaranta giorni e quaranta notti, le sue lacrime formarono il grande lago che affogò tutti i puma grigi.
Il popolo, salvo dalla minaccia dei puma, ringraziò Inti, la grande madre terra Pachamama e il grande Wiracocha intonando gli inni di grazia “qaqa titinakawa… i puma grigi sono qui.. titi..caca”.
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